Differenze tra Tessuti Naturali, Artificiali e Sintetici

Indice dei contenuti

Quale tessuto scegliere?

E’ una domanda difficile a cui rispondere ma lo faremo con questa guida, perché dopo il cibo l’abbigliamento è la cosa con cui siamo più a contatto nella vita, quindi la scelta di un tessuto fa davvero la differenza.

Soprattutto se pensiamo che gran parte delle sostanze tossiche presenti nei tessuti vengono assorbite dal corpo, e sono ormai parte della nostra genetica da qualche decennio.

Parleremo delle 3 famiglie di tessuti utilizzati nel tessile, perché è in atto una rapida evoluzione in questo settore: molti tessuti sintetici e artificiali stanno sostituendo i più famosi tessuti naturali come cotone, lana, lino, canapa, etc. Per non parlare della pelle vegan, che negli ultimi anni ha subito un boom commerciale e d’interesse.

Ma entriamo subito nel vivo dell’articolo elencando le 3 grandi famiglie di tessuti, quali sono le differenze tra tessuti naturali, artificiali e sintetici?

    • Tessuti Naturali

Costituiti da fibre vegetali, fibre di origine animale, o estratte da un minerale.

    • Tessuti Artificiali

Materie prime naturali vengono trasformate in fibre grazie a processi chimici.

    • Tessuti Sintetici

Derivati da materiali sintetici e costituiti per lo più da derivati del petrolio.

In questa guida parleremo soprattutto di tessuti ecologici utilizzati nella moda sostenibile, quei tessuti che dispongono di certificazioni tessili, le quali attestano una produzione a basso impatto ambientale.

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Tessuti Naturali

I tessuti naturali sono i più antichi al mondo e per qualche millennio sono stati anche i più utilizzati. Li dividiamo subito in due gruppi:

  1. Tessuti naturali ricavati da piante vegetali come cotone, lino, canapa, etc.
  2. Tessuti naturali ricavati da animali come lana, alpaca, seta, cashmere, pelle, etc.

Vantaggi dei tessuti naturali

  • Le fibre sono estremamente traspiranti e morbide.
  • L’abbigliamento è molto leggero, ma nel contempo fornisce calore e protezione al corpo.
  • Vengono utilizzati per la moda low cost, ma anche per prodotti di lusso.
  • Tutti i tessuti naturali sono biodegradabili.

Svantaggi dei tessuti naturali

  • Costi di produzione più alti, soprattutto rispetto ai tessuti sintetici.
  • Le caratteristiche sono statiche, cioè non possono migliorarsi senza l’ausilio di sostanze chimiche.

Tessuti naturali vegetali o animali

Ora che parliamo di tessuti naturali di origine vegetale o animale argomentiamo quelli di origine biologica con certificazione GOTS. La certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard) prevede una produzione etica e sostenibile in tutta la filiera tessile.

Tessuti naturali di origine Vegetale

Sono tessuti provenienti da piante (vegetali) e “solitamente” possono essere creati senza l’uso di complessi processi chimici. Tra i tessuti naturali di origine vegetale più utilizzati troviamo il cotone, la canapa e il lino.

La qualità che accomuna questi tessuti di origine vegetale è sicuramente la resistenza, ma possiamo affermare che i tessuti biologici escludono sostanze tossiche dannose per l’uomo e l’ambiente: no pesticidi, additivi chimici, fertilizzanti, insetticidi, formaldeide, piombo, nichel-cromo. Sostanze tossiche normalmente presenti nei tessuti naturali non biologici.

Cotone biologico: si differenzia da quello convenzionale in quanto la sua produzione segue gli stessi standard dell’agricoltura biologica alimentare, il che si traduce in nell’uso meno rilevante di sostanze tossiche. Risulta anche più morbido e liscio al tatto ed è altamente traspirante. La riduzione di trattamenti aggressivi rende il cotone biologico un tessuto naturale anallergico. Scopri di più sul Cotone Biologico.

Canapa biologica: non ha bisogno di fertilizzanti e pesticidi. Fornisce tutto il calore e la morbidezza di un tessuto naturale, ma con una longevità raramente presente in altri materiali. La natura porosa della fibra consente ai capi di abbigliamento di respirare durante l’estate e allo stesso tempo di accompagnarvi durante le giornate più fredde. Scopri di più sulla Canapa.

Lino biologico: è il tessuto per eccellenza quando parliamo di abbigliamento elegante, poiché resta una delle fibre più pregiate al mondo. Il lino è morbido, flessibile e resistente. Dona una freschezza ineguagliabile nei periodi caldi. Come la maggior parte dei tessuti naturali anche il lino è classificabile come anallergico, antistatico e resistente ai raggi UV. Scopri di più sul Lino.

Tessuti naturali di origine Animale

Tra i tessuti naturali di origine animale troviamo lana, alpaca, seta e cashmere. Pur non essendo amanti delle fibre di origine animale, in quanto sponsorizziamo la moda cruelty free, desideriamo comunque parlarvi di quelle che riteniamo più eco-sostenibili.

Lana biologica: è la fibra derivata dal vello di pecora o di altri animali. La lana è molto elastica e questa caratteristica la rende estremamente resistente agli strappi. La grande capacità assorbente e l’alta traspirabilità della lana rendono questo tessuto un regolatore di temperatura in grado di proteggere il corpo sia in condizioni di freddo che di caldo. Alpaca e cashmere sono due varianti differenti di lana  provenienti da animali differenti. Scopri di più sulla Lana.

Seta: è la fibra ottenuta dalla lavorazione del bozzolo del baco da seta. A differenza di altre fibre di origine animale la produzione della seta comporta la morte del bozzolo, ma nella versione chiamata seta biologica o buretta si può evitare (seppure sia sbagliato definirla cruelty free). Un tessuto in seta è molto luminoso e contrasta bene il calore. L’affermazione ‘soffice come la seta’ nasce dal fatto che è la fibra naturale più morbida al mondo.

Tessuti sintetici

Un tessuto sintetico è un materiale filiforme inventato dall’uomo tramite processi chimici. Tali fibre non esistono in natura, poiché la maggior parte derivano dal petrolio. Alcuni esempi di fibre sintetiche sono Nylon, Poliestere, Elastan, Poliuretano, Newlife, Econyl.

I tessuti sintetici sono molto dannosi per l’ambiente, sia per l’utilizzo del petrolio come materia prima, ma anche per i trattamenti chimico-tossici che vengono effettuati dalle aziende tessili durante la lavorazione di prodotti.

L’abbigliamento in tessuti sintetici sta surclassando l’abbigliamento naturale, ed è un grande problema da affrontare, poiché queste fibre non sono biodegradabili, ne riciclabili e continuano a crescere di numero occupando sempre più spazio negli armadi e nelle discariche.

I tessuti sintetici sono considerati come uno dei principali fattori di inquinamento da microplastiche (anche a causa dei lavaggi domestici).

Vantaggi dei tessuti sintetici

  • Costi di produzione e vendita del prodotto finale molto bassi.
  • E’ più facile realizzare diverse varianti dello stesso prodotto.
  • Le caratteristiche del tessuto sintetico possono essere migliorate grazie alla chimica.
  • Alta resistenza agli agenti atmosferici.
  • Non vengono attaccati da organismi viventi (tarme, muffe, etc).

Svantaggi dei tessuti sintetici

  • Poco traspiranti facilitano la proliferazione di batteri e necessitano di lavaggi frequenti.
  • Non sono biodegradabili e questo sta causando seri problemi di spazio nelle discariche.
  • Altamente infiammabili a causa del petrolio come materia prima.
  • Sempre più spesso sono causa di allergie e problemi della pelle.
  • Accumulano cariche elettrostatiche.

Nylon: è il primo tessuto sintetico creato dall’uomo, veniva utilizzato già nella seconda guerra mondiale. E’ una delle fibre tessili più leggere ed ha una buona elasticità, il che lo rende adatto per l’industria tessile. Il tessuto di nylon ha un basso assorbimento di acqua: l’acqua non viene assorbita e rimane sulla superficie del tessuto, di conseguenza resta umido e risulta sfavorevole nei giorni più caldi.

Poliestere: è certamente tra i tessuti più economici. Resistente e longevo nel tempo, si estende e difficilmente restringe dopo i lavaggi. Solitamente non ha grandi qualità di igroscopia di conseguenza sudore e calore restano intrappolati tra pelle e tessuto creando una solida base per il proliferare dei batteri. Scopri di più sul poliestere (riciclato).

Elastan: è il tessuto elastico per eccellenza e lo troviamo praticamente ovunque. Leggero, ma allo stesso tempo forte. La sua elasticità fa si che i vestiti si adattino perfettamente al corpo. Come per altri tessuti sintetici, si pone il problema della scarsa traspirabilità. Elastan viene sempre miscelato con altri tessuti per dare l’elasticità necessaria a rendere l’abbigliamento confortevole.

NewLife: un tessuto 100% Made in Italy ricavato dalle bottiglie di plastica riciclate in Italia. Un processo di lavorazione meccanico e non chimico lo distingue da altri tessuti sintetici. Durante la lavorazione non sono utilizzate sostanze chimico tossiche e questo rende NewLife un tessuto ecologico di nuova generazione. Scopri di più su NewLife.

Econyl: un nylon ecologico con il quale è possibile realizzare splendidi vestiti. La materia prima utilizzata è composta da reti da pesca recuperate negli oceani, tappeti domestici dismessi, scarti dell’industria tessile. Scopri di più su Econyl.

Tessuti artificiali

A differenza dei tessuti sintetici che usano il petrolio, i tessuti artificiali sono prodotti utilizzando materie prime naturali, ma subiscono comunque diversi processi chimici. Solitamente sono classificabili come viscosa.

Non siamo amanti delle fibre realizzate in laboratorio, ma oggi la scienza va in questa direzione e ci auguriamo che presto tutti i tessuti artificiali siano classificabili come ecologici.

Vantaggi dei tessuti artificiali

  • La materia prima naturale li rende meno dannosi per l’ambiente rispetto al petrolio dei tessuti sintetici.
  • Mantengono inalterate le caratteristiche principali dei tessuti naturali: resistenza e traspirabilità.
  • I costi di produzione e vendita al dettaglio sono più bassi rispetto ai tessuti naturali.
  • Spesso utilizzano materiali di scarto altrimenti destinati agli inceneritori.
  • Non accumulano cariche statiche al contrario dei tessuti sintetici.

Svantaggi dei tessuti artificiali

  • Quando non certificati utilizzano processi chimici dannosi per l’ambiente.
  • Tutti i processi chimici sprecano acqua e anche energia elettrica.
  • Le sostanze chimiche vengono assorbite dalla nostra pelle.

Possiamo fare a meno dei tessuti sintetici, ma sarà difficile rinunciare ai tessuti artificiali. Per questo motivo riteniamo di fondamentale importanza guardare le etichette dei prodotti prima di acquistarli, cercando certificazioni tessili.

Modal: è una fibra artificiale estratta dalla cellulosa degli alberi di faggio, naturalmente morbida sulla pelle ed estremamente ecologica grazie ai suoi processi di lavorazione meccanici. Leggera, fresca e traspirante. Scopri di più su Modal.

Lyocell: è una fibra artificiale estratta dalla cellulosa degli alberi di eucalipto, e come Modal è una fibra decisamente ecologica. Lyocell è una fibra luminosa simile alla seta al tatto e con caratteristiche tecniche davvero sorprendenti sotto molti punti di vista. Scopri di più su Lyocell.

Bamboo: è una fibra altamente traspirante, morbida e liscia al tatto. Sempre più spesso utilizzata nella moda, seppure si deve porre attenzione alle certificazioni tessili e al paese di provenienza. Una caratteristica unica di questa fibra è la sua qualità antibatterica. Scopri di più sul Bamboo.

Ricino: è un tessuto estremamente traspirante e leggero. Viene usato principalmente per l’abbigliamento sportivo. Miscelato al bamboo aumenta ulteriormente le qualità di igroscopia e termoregolazione. Previene i cattivi odori e l’insorgere di batteri.

Seta vegetale: nasce da piccoli filamenti che ricoprono il cotone. Tramite processi ecologici vengono trasformati in cellulosa pura fino a ricavarne un filo particolarmente sottile che assomiglia per tatto e lucentezza alla seta tradizionale. La differenza sta nel fatto che questa è cruelty free.

Armadi pieni di abbigliamento

Acquistiamo centinaia di indumenti durante l’arco della nostra vita, ma oggi sappiamo che esistono tante alternative più ecologiche.

Mucchi di vestisti da riciclare

Valutiamo 3 fattori determinanti prima di acquistare nuovo abbigliamento per il nostro armadio:

  1. Rapporto qualità prezzo
  2. Danni ambientali e sociali causati dalla produzione
  3. L’incognita di “assimilare sostanze chimiche”

Fatte queste considerazioni, riteniamo sia facile valutare pro e contro dei tessuti naturali, artificiali e sintetici: possiamo scegliere tra tutte e 3 le famiglie, ma stando attenti alle etichette.

Quando si parla di ecosostenibilità non parliamo della moda del momento ne di un fattore commerciale, bensì di una scelta fondamentale per la salvaguardia del pianeta e delle future generazioni.

Fai la tua scelta, in modo consapevole.

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