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Fibre Naturali

Tutto quello che devi sapere

Come funziona questa guida?
L’associazione no-profit Vesti la natura mette a disposizione diverse guide gratuite appositamente create per promuovere, tra consumatori e imprenditori, l’uso di materiali a basso impatto ambientale

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Copertina fibre tessili ecologiche

Indice dei contenuti

Cosa sono le Fibre Naturali?

Le fibre naturali sono ricavate da materiali vegetali da cui è possibile estrarre delle fibre, oppure ricavate da materiali di origine animale da cui è possibile prelevare pelo o pelle.

La fibra naturale è l’elemento base per realizzare filati e successivamente i tessuti: una serie di filamenti vengono uniti tra loro in lunghezza e poi intrecciati per ottenere un filato, con tanti filati è possibile confezionare un tessuto, il quale è un insieme di filati uniti tra loro:

  1. Fibra tessile estratta dalla materia prima vegetale/animale
  2. Unione delle fibre per ottenere un filato
  3. Confezione dei filati per ottenere un tessuto

Quando la moda è sostenibile?

Come riconoscerla?

Dove acquistarla?

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Quali sono le Fibre Naturali?

Queste sono le fibre naturali più conosciute, per avere un elenco completo delle fibre naturali ecologiche (inclusi i loro fornitori) Accedi al Corso sulla Moda Sostenibile.

Origine animale Origine vegetale
Lana Cotone
Quivut Lino
Seta Canapa
Crine Juta
Bisso Ramié
Cashmere Sisal
Alpaca Cocco
Lana di Yak Ginestra
Ibisco
Manilla
Paglia
Caucciù
Kapok

Fibre Naturali Biologiche

Esistono fibre naturali di origine vegetale o animale di origine biologica. L’origine biologica di una fibra naturale viene dettata da una certificazione garante di questo appellativo. Queste sono le fibre naturali che possono essere certificate come biologiche:

Origine animale Origine vegetale
Lana Cotone
Cashmere Lino
Seta Canapa
Alpaca

Una fibra tessile biologica per essere definita tale deve disporre di una Certificazione di origine biologica, come ad esempio GOTS. La certificazione Global Organic Textile Standard (GOTS) è applicabile solo ai tessuti naturali e stabilisce regole molto simili a quelle utilizzate nell’agricoltura biologica per i prodotti alimentari:

  1. Elenco di sostanze chimiche consentite/non consentite nella lavorazione.
  2. Trattamento delle acque reflue.
  3. Accessori di prodotto e materiali di imballaggio.
  4. Parametri tecnici di qualità.
  5. Condizioni di lavoro della filiera di produzione.

L’abbigliamento biologico si interseca spesso con il “commercio equo solidale” offrendo ai produttori nei paesi in via di sviluppo guadagni più “dignitosi” per le loro fibre biologiche e promuovendo standard sociali e ambientali nella catena di produzione.

I pionieri del commercio equo solidale lavorano con le cooperative di produttori di cotone biologico in Mali, gruppi di tessitori a mano in Bangladesh e Nepal, e con produttori di alpaca in Perù. Già nel 2007 un’importante catena di negozi del Regno Unito lanciava una gamma di abbigliamento equo solidale utilizzando cotone di origine organica proveniente dalla regione indiana del Gujarat.

Nota: una questione da non sottovalutare, quando si parla di fibre tessili naturali, è la preoccupazione per le condizioni sociali della filiera di produzione: lunghi orari di lavoro, esposizione a sostanze chimiche pericolose, lavoro minorile e forzato. Motivo per cui una certificazione sociale, o di origine biologica, possono fare la differenza per i milioni di lavoratori coinvolti.

Meglio le Fibre Naturali o Sintetiche?

A partire dagli anni sessanta l’uso delle fibre sintetiche è aumentato drasticamente facendo sì che l’industria delle fibre naturali perdesse gran parte della sua quota di mercato (attualmente intorno al 40%)

Nel dicembre 2006 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2009 l’anno internazionale delle fibre naturali; iniziativa della durata di un anno focalizzata sulla consapevolezza globale delle fibre naturali. L’obiettivo era quello spingere le aziende di moda all’aumento di domanda.

L’iniziativa nasce per garantire la sostenibilità a lungo termine degli agricoltori, tenendo presente che in molti paesi del mondo si fa affidamento solo sulla produzione agricola per la sopravvivenza di intere comunità.

  • Le fibre naturali sono conosciute ed apprezzate per il loro comfort, la loro morbidezza, la loro versatilità e soprattutto per la loro resistenza.
  • Le fibre sintetiche costano meno e questo spinge le aziende di moda nel preferirle a quelle naturali.

Se valutassimo l’aspetto etico/ambientale mentre acquistiamo un prodotto, dovremmo sicuramente scegliere le fibre naturali, seguite dalle fibre tessili artificiali di origine naturale ed in ultimo le fibre tessili sintetiche.

Abbigliamento in Fibre Naturali

Oggi è possibile acquistare molti prodotti di abbigliamento in fibre naturali. La maggior parte dei negozi si limita ai classici tessuti in cotone e lana, ma come avete visto esistono in commercio molti altri tessuti naturali. La maggior parte li conosciamo, ma spesso ne sottovalutiamo i benefici.

L’abbigliamento in fibre naturali (abbigliamento naturale) è il più antico al mondo, ma nonostante un lento declino a favore delle fibre sintetiche, notiamo con piacere che i brand di moda non hanno intenzione di abbandonarlo. Anzi, sempre più spesso vediamo negozi specializzati in questo settore, ed è un bene.

Vantaggi delle Fibre Naturali

Sono molti i vantaggi delle fibre naturali a discapito di altre fibre tessili, alcune sono molto conosciute, altre meno, o semplicemente vengono sottovalutate, ma sono sempre presenti nella nostra vita anche al di fuori del settore tessile.

Lo schema che segue è molto generalizzato poiché le fibre naturali sono molto diverse tra loro, ma offre un’idea di massima dei numerosi vantaggi delle fibre naturali:

Vantaggi delle Fibre Tessili Naturali

Una Scelta Salutare

Le fibre naturali assorbono l’umidità e la rilasciano velocemente all’esterno, un processo chiamato “wicking” crea una ventilazione naturale (tessuto igroscopico e traspirante).

Al contrario, a causa della loro struttura molecolare più compatta le fibre tessili sintetiche non possono catturare l’aria (salvo le microfibre tecniche studiate per lo sport), e anziché respirare tendono a trasudare, motivo per cui una maglietta in cotone è più confortevole da indossare in una calda giornata estiva, a differenza dei capi in poliestere o acrilico che trattengono il sudore aumentando la nostra sensazione di calore.

Questo fenomeno spiega anche il perché le tute utilizzate per la riduzione di peso sono realizzate al 100% da fibre sintetiche.

  • Abbigliamento, lenzuola, e federe in tessuti naturali sono la scelta migliore per bambini con pelli sensibili o allergie.
  • I tessuti naturali hanno un alto tasso di dispersione dell’umidità e spesso proprietà antibatteriche naturali.
  • Diverse riviste scientifiche raccomandano anche la fibra di canapa per i tessili della casa, in quanto la canapa ha un’alta capacità di assorbimento dei gas tossici.
  • La biancheria intima in lino è molto più igienica del nylon o del poliestere.

Una Scelta Etica

La produzione, l’elaborazione e l’esportazione di fibre naturali sono vitali per le economie di molti paesi in via di sviluppo, in quanto mezzi di sostentamento per milioni di piccoli agricoltori e lavoratori dal reddito basso.

Molte di queste economie sono minacciate, in quanto la crisi finanziaria globale ha ridotto la domanda di fibre tessili naturali: trasformatori, produttori e consumatori, sospendono le decisioni di acquisto, o cercano alternative sintetiche più economiche.

  • Quasi tutte le fibre tessili naturali derivano dall’agricoltura e la maggior parte viene raccolta nei paesi in via di sviluppo.
  • Oltre il 60% del cotone mondiale è coltivato tra Cina, India e Pakistan. In Asia il cotone è coltivato principalmente da piccoli agricoltori e la vendita costituisce la principale fonte di reddito per circa 100 milioni di famiglie rurali.
  • In India e Bangladesh circa 4 milioni di agricoltori si guadagnano da vivere -sostenendo 20 milioni di persone a carico- grazie alla coltivazione della Juta, la quale è utilizzata per produrre sacchi, tappeti e tende. La concorrenza delle fibre tessili sintetiche ha eroso la domanda di Juta negli ultimi decenni e, a seguito della recessione, gli ordini ridotti dall’Europa e dal Medio Oriente potrebbero tagliare ulteriormente l’esportazione di questa fibra naturale.
  • Ogni anno i paesi in via di sviluppo producono circa 500.000 tonnellate di fibra di cocco principalmente per l’esportazione verso paesi più sviluppati. Con la fibra di cocco si realizzano funi, reti, spazzole, zerbini, materassi e pannelli isolanti.

Una Scelta Sostenibile

Le fibre naturali giocheranno un ruolo chiave nell’economia sostenibile, un’economia basata sull’efficienza energetica, sull’utilizzo di scorte di mangimi rinnovabili (prodotti polimerici a base biologica), su processi industriali che riducono le emissioni di carbonio e aumentano la produzione di materiali riciclabili, riducendo al minimo il problema dei rifiuti.

L’inquinamento ambientale causato dall’industria tessile occupa uno dei gradini del podio tra le industrie più inquinanti al mondo.

Una Risorsa Rinnovabile

Durante la lavorazione delle fibre naturali, queste generano principalmente rifiuti organici che possono essere utilizzati per creare elettricità, oppure per realizzare materiale riciclato. Alla fine del loro ciclo di vita si decompongono facilmente in quanto biodegradabili al 100%.

  • La FAO Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha stimato che la produzione di 1 tonnellata di fibra di juta richiede solo il 10% dell’energia utilizzata per la produzione di 1 tonnellata di fibre tessili sintetiche. Poiché la fibra di juta viene coltivata principalmente da piccoli agricoltori, il principale apporto energetico viene dal lavoro umano e non dai combustibili fossili.
  • La produzione di alcune fibre tessili naturali porta livelli elevati di sostanze inquinanti nell’acqua, ma nell’agricoltura biologica queste sostanze sono spesso dei composti biodegradabili. A differenza dei prodotti chimici persistenti rilasciati dalla lavorazione delle fibre sintetiche.
  • E’ dimostrato che la produzione di 1 tonnellata di polipropilene (fibra sintetica) ampiamente utilizzata in imballaggi contenitori e corde emette nell’atmosfera oltre 3 tonnellate di anidride carbonica, il principale gas serra responsabile del riscaldamento globale. Al contrario, 1 tonnellata di fibra di juta assorbe fino a 2 tonnellate di carbonio.
  • I benefici ambientali di prodotti a base di fibre tessili naturali vanno ben oltre la fase di produzione. Ad esempio, le fibre tessili naturali come la canapa il lino e il sisal vengono utilizzate sempre più come rinforzo al posto delle fibre di vetro nei pannelli termoplastici delle automobili. Poiché le fibre tessili naturali sono più leggere, riducono il consumo di carburante e di conseguenza emissioni di anidride carbonica e inquinamento atmosferico.
  • Le fibre tessili naturali eccellono nella fase di smaltimento a fine vita, poiché si decompongono attraverso l’azione di funghi e batteri.

Una Scelta High-Tech

Le fibre naturali hanno grandi proprietà, che le hanno rese particolarmente interessanti per l’industria automobilistica: resistenza meccanica, peso ridotto, costi accessibili.

  • In Europa i produttori di automobili utilizzano stuoie di abaca (fibra di foglie di palma o più comunemente di canapa di Manila), lino e canapa, per produrre pannelli termoplastici pressopiegati, scaffalature per pacchi, schienali, schermi motore e poggiatesta.
  • I materiali naturali utilizzati nelle automobili forniscono un migliore isolamento termico e acustico rispetto alla fibra di vetro. Riducono anche l’irritazione della pelle e dell’apparato respiratorio.
  • La bassa densità delle fibre tessili naturali riduce anche il peso del veicolo ed il consumo di carburante.
  • Per le case automobilistiche il processo di stampaggio consuma meno energia rispetto a quella utilizzata per la fibra di vetro e produce anche meno usura sui macchinari, riducendo i costi di produzione fino al 30%.
  • L’uso di fibre tessili naturali dell’industria automobilistica europea ha raggiunto le 100 mila tonnellate nel 2010.
  • Aziende tedesche come VW e Mercedes sono all’avanguardia da diversi anni, mentre Fiat Chrysler ha di recente sviluppato un composito in poliestere rinforzato in lino e già nel 2005 aveva prodotto una copertura con il filato di abaca proveniente dalle Filippine.
  • I veicoli di alcune serie BMW contengono fino a 24 kg di lino e sisal.
  • Nel luglio 2008 Lotus Elise presentò pannelli di carrozzeria realizzati in canapa insieme a tappeti in sisal e sedili rivestiti in canapa.
  • Toyota produce rivestimenti per portiere realizzati in kenaf (una variante di canapa) e anche Mazda utilizza una bioplastica realizzata con kenaf.

Anche l’industria edile sposta la sua attenzione verso le fibre naturali per realizzare una vasta gamma di prodotti: pareti strutturali leggere, materiali isolanti, rivestimenti per pavimenti e coperture.

  • Tra le recenti innovazioni ci sono blocchi di cemento rinforzati con fibra di sisal già in produzione in Tanzania e Brasile.
  • In India la crescente carenza di legname ha stimolato lo sviluppo di pannelli realizzati con impiallacciatura di juta.
  • In Europa la fibra di canapa e le altre fibre tessili naturali vengono utilizzate nel cemento e anche per produrre pannelli a metà del peso rispetto alle tavole di legno.
  • Il settore geotessile è un altro promettente sbocco per i produttori di fibre tessili naturali. Originariamente sviluppate nei Paesi Bassi per la costruzione di dighe, le reti geotessili realizzate con due fibre tessili naturali rafforzano i lavori in terra stimolando la crescita di piante e alberi che forniscono un ulteriore rinforzo.
  • A differenza dei tessuti in plastica utilizzati per lo stesso scopo, le reti in fibra tessile naturale -in particolare quelle in fibra di cocco- si deteriorano nel tempo man mano che i movimenti terra si stabilizzano.

Una Scelta alla Moda

Le fibre naturali sono il fulcro di una moda che ha nomi diversi: sostenibile, green, etica.

Un movimento che spinge la moda a preoccuparsi di argomenti come ambiente, benessere dei produttori e dei consumatori, e delle condizioni di lavoro nel settore tessile. Tanti giovani designer offrono collezioni 100% carbon neutral e puntano alla sostenibilità in ogni fase di produzione, fino allo smaltimento a fine vita del prodotto.

Le materie prime preferite comprendono antiche fibre come il lino e la canapa, che possono essere coltivate senza prodotti agro-chimici (pesticidi, fertilizzanti ecc) e producono capi che sono anche durevoli, riciclabili o biodegradabili.

Fibre Naturali e Moda Sostenibile

La maggior parte dei brand di moda sostenibile inizia a fare buon uso di fibre naturali biologiche. I tessuti naturali sembrano una garanzia, ma solo per chi ignora cosa si nasconde dietro le fibre non biologiche.

Sappiamo e ribadiamo da tempo che non esiste un tessuto naturale “ecologico” senza una certificazione tessile che ne attesti la sua sostenibilità. Fatta eccezione per la canapa, la juta, il lino o delle fibre naturali riciclate.

Tessitura a telaio

Molte fibre naturali, artificiali, o addirittura sintetiche, potrebbero definirsi “ecologiche”, come del resto possono essere definite “inquinanti”. Controllare le etichette dei nostri indumenti prima di acquistarli, cercando certificazioni come GOTS, Oeko-Tex, FWF, FairTrade, etc, dovrebbe diventare un’abitudine.

Tenendo a mente che più aumenta la nostra richiesta di prodotti ecologici, maggiore sarà la produzione, minore sarà il costo di acquisto.

Domande frequenti

Cerchi ulteriori informazioni sulle Fibre Tessili Naturali? Poni le tue domande usando il form sottostante.

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Le nostre risposte:

Dove posso acquistare i tessuti naturali?

Vesti la natura ha creato una tabella con più di 40 materiali sostenibili, le loro rispettive applicazioni in ambito tessile, ed i loro di fornitori (anche per piccole quantità). Per accedere alla tabella ti chiediamo di donare un piccolo contributo economico alla nostra associazione. Clicca qui per ulteriori informazioni.

Quando una fibra tessile naturale è sostenibile?

Tralasciando lino, canapa, juta, che sono fibre naturalmente ecologiche, il resto delle fibre naturali deve comunque disporre di certificazioni tessili per essere definite sostenibili o etiche.

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