Ecco perché dovresti Acquistare Jeans Ecologici

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Impatto ambientale dei jeans

I jeans hanno una lunga storia e da decenni fanno parte della moda. Trend dagli anni 80′ fino al giorno d’oggi, i jeans sono sempre stati un must have adattabile a qualsiasi stile, esigenza ed età.

Un sondaggio effettuato su 125 persone mostra come il 95% di esse utilizza i jeans almeno una volta a settimana.

Sebbene originariamente il jeans fosse fatto di lana, con il passare degli anni sono si sono evoluti grazie all’uso del cotone, soprattutto per andare incontro alle richieste della moda. Il particolare intreccio di tessuti utilizzato nella produzione dei jeans si chiama Denim ed è diventato famoso soprattutto grazie alla sua resistenza.

Il jeans è sicuramente una delle icone “evergreen” dell’abbigliamento casual. Ormai declinato in centinaia di versioni, il jeans ha rappresentato tante sfaccettature delle società durante il quale è stato indossato.

Già nel Medioevo si conoscevano i tessuti di Nimes (da cui la derivazione “denim”). Tessuti in cotone resistente e tinti con indigo, che usavano un’intreccio tipico in diagonale e che si usavano per le vele delle imbarcazioni o per realizzare tele per coperture.

Grazie alla sua resistenza, questo tessuto inizia ad essere impiegato per la produzione di pantaloni per i camalli di Genova. Già, perché il mitico pantalone jeans nasce proprio a Genova e non negli Stati Uniti come molti potrebbero credere.

Solo nell’800, con le grandi migrazioni, questi pantaloni sbarcano ai piedi della statua della libertà di New York e da lì inizia un percorso nuovo. Infatti, a metà dell’800, con il termine jeans si identificava già un modello tipico di pantalone e non più solo il tessuto. E poi, i mitici cow-boys del Far West, inizieranno a farsi confezionare anche giacche.

Quello che molti ignorano, è che i jeans inquinano, hanno infatti un forte impatto negativo sull’ambiente e sul nostro ecosistema: il cotone, componente principale del tessuto denim, ha bisogno di uno spropositato utilizzo di fertilizzanti, erbicidi, pesticidi oltre ad una notevole quantità d’acqua durante la sua coltivazione.

Inoltre, importanti quantità di sostanze tossiche vengono rilasciate durante le varie fasi di lavorazione dei jeans, in particolare durante la tintura, la finitura, il lavaggio e il risciacquo degli stessi.

Una serie di passaggi che hanno un impatto devastante sul pianeta terra, ma anche sui lavoratori di quella che definiamo la filiera tessile.

  • La produzione di un solo jeans utilizza circa 1 chilo di cotone, e per la produzione di 1 chilo di cotone sono necessari circa 10.00 litri di acqua.
  • Una volta avvenuta la produzione del cotone, per far si che i jeans risultino del colore che tutti conosciamo, viene utilizzato l’indaco: un colorante sintetico molto dannoso. Inoltre, alcuni metalli pesanti vengono utilizzati per far si che l’indaco si dissolva.
  • I Jeans possono essere tinti dalle 3 alle 9 volte per raggiungere la colorazione desiderata. Proviamo ad immaginare quanta dispersione di sostanze tossiche e quanto consumo di risorse naturali, come acqua ed energia, siano necessari per la produzione di un singolo jeans.
  • Il denim è un tessuto tradizionale che può subire vari lavaggi per far sì che il colore assuma varie tonalità. In commercio troviamo jeans con diverse colorazione, ma anche sbiaditi, con sfumature più chiare/scure, e così via. Questi lavaggi sono dannosi per l’ambiente, ma anche per la salute dell’uomo.

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Jeans e inquinamento (infografica)

Gli anni passano, le mode anche, ma i jeans continuano ad essere parte integrante dell’abbigliamento di molte e molte generazioni.

Insomma, un vero e proprio esempio di “abbigliamento globalizzato”: non c’è luogo nel pianeta in cui non si indossi un paio di jeans. Ma, al di là della storia meravigliosa e affascinante, il jeans rappresenta anche un punto estremamente dolente della sostenibilità tessile.

La tintura del jeans è sicuramente uno dei punti più dolenti, poiché richiede necessariamente l’utilizzo di diverse sostanze chimiche (inclusi metalli pesanti). Ma anche il consumo idrico e di materia prima (il cotone) non sono da meno.

Jeans e inquinamento sono quindi strettamente legati tra loro e sono pochissimi i marchi di moda che producono jeans ecologici.

L’infografica che segue mostra in modo chiaro e deciso l’impatto ambientale dei jeans:

Infografica impatto ambientale della produzione dei Jeans in Denim

Fonte e pagina di origine: Shopalike

Come vediamo da questa infografica i numeri non sono affatto rassicuranti.

Recenti studi hanno dimostrato la presenza di enormi quantità di microfibre di denim in numerosi corsi d’acqua, in fiumi e laghi. Gli stessi studi hanno rilevato che, nell’emisfero occidentale, i pantaloni di jeans vengono lavati, in media, dopo due utilizzi. Considerando che, da un lavaggio domestico si staccano 10 volte più microfibre rispetto a quelle rilasciate da una giacca in pile di poliestere, beh, direi che siamo proprio di fronte ad un bel problema.

Da sottolineare che, tracce di denim sono state ritrovate anche nell’apparato digerente di alcuni pesci.

A questo punto, la scelta di brand realmente etici e una maggiore attenzione nella frequenza dei lavaggi, sicuramente può aiutare.

Riduci l’inquinamento acquistando jeans ecologici

Quei brand di moda di cui parliamo spesso in questo blog e che fanno parte del movimento moda sostenibile producono anche jeans ecologici.

Solitamente parliamo di jeans ecologici quando questi sono certificati GOTS – Global Organic Textile Standard (lo standard più utilizzato quando si tratta di fibre tessili naturali provenienti da agricoltura biologica).

I jeans ecologici sono colorati con coloranti eco-friendly, solitamente con certificazione Oeko-Tex, la quale garantisce l’uso di sostanze chimiche sicure e non dannose per l’ambiente e per la nostra salute. Spesso vengono utilizzati coloranti di origine vegetale e dei fissanti naturali per il colore come il chitosano.

Per la finitura ed il lavaggio di jeans ecologici, a differenza dei jeans tradizionali vengono utilizzati speciali enzimi di laccasi e in alcuni casi il lavaggio all’ozono, due trattamenti che permettono di ottenere un lavaggio ecologico, sicuro per chi ci lavora e rispettoso verso l’ambiente.

Ti consigliamo quindi di optare per brand di moda ecosostenibili, basta davvero poco per informati sulla grande varietà di prodotti disponibili, ad esempio noi di Vesti la natura portiamo avanti un progetto chiamato ecoFashion, un motore di ricerca che permette di trovare prodotti ecologici online e anche nella tua città:

I jeans europei inquinano meno

E’ altrettanto importante acquistare jeans ecologici prodotti in Europa, in quanto questi rispettano la regolamentazione REACH. Tale regolamentazione, redatta grazie a una collaborazione tra l’Unione Europea e Greenpeace, esclude migliaia di sostanze tossiche nei vari processi di produzione dei jeans .

Per ridurre l’inquinamento da jeans, falli durare più a lungo

Ti consigliamo di non lavare spesso i tuoi jeans, così da non farli usurare velocemente. Inoltre, il nostro suggerimento è di lavarli a mano, al rovescio, utilizzando acqua fredda. Piccoli ma utili accorgimenti che permetteranno ai tuoi jeans di durare più a lungo e quindi di ridurne l’impatto ambientale.

Se non ti piacciono più, pensi che non siano alla moda, o si sono usurati, dagli un’altra occasione! Potrebbero interessare a qualcun’altro. Prova a venderli su siti, applicazioni, mercatini dell’usato, dove comprano e vendono abiti o accessori di seconda mano in buono stato (qui trovi qualcosa di utile).

Se i tuoi jeans sono troppo usurati, quindi inutilizzabili, potresti farli rinascere creando qualcosa di creativo: degli accessori fatti a mano, come ad esempio una borsa o una pochette, custodie per cellulari o dei simpatici cuscini.

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