Cos’è il Bamboo?
Il bamboo (o bambù) è una pianta sempreverde da cui è possibile ricavare la fibra di bamboo, la quale, tra le altre cose, si può trasformare in cellulosa e successivamente in una viscosa artificiale da cui si potrà creare un filato e successivamente un tessuto con cui realizzare indumenti in bamboo.
La creazione della fibra tessile di bamboo avviene miscelando la cellulosa di bamboo con diverse sostanze chimiche/sintetiche, è quindi sbagliato definirla una fibra naturale come cotone, lana, canapa, e lino, poiché il bamboo è una fibra artificiale.
Vista l’alta presenza di chimica tutt’altro che ecologica, per ritenere il tessuto di bamboo sostenibile è necessario acquistare abbigliamento in bamboo prodotto da aziende che utilizzano processi di lavorazione sostenibili e certificati:
- Riduzione del consumo di acqua durante le varie fasi di lavorazione.
- Impianti di produzione con fonti di energia rinnovabili.
- Depuratori di acque reflue industriali.
- Riduzione/sostituzione delle sostanze tossiche dannose per l’uomo, l’ambiente e gli animali.
- Riciclo delle sostanze chimiche e dell’energia utilizzata con sistemi a ciclo chiuso.
La pianta di bamboo
L’altezza della pianta di bamboo varia dai pochi centimetri fino a superare i 40 metri. Cresce velocemente in fitte foreste ed è una pianta molto invasiva la cui crescita va controllata per evitare l’invasione di terreni circostanti. La pianta di bamboo richiede 1/3 della quantità di acqua rispetto alla pianta di cotone, inoltre, non avendo parassiti naturali viene coltivata senza l’uso di sostanze chimiche (pesticidi, diserbanti, ecc).
Possiamo quindi definirla una come coltivazione a basso impatto ambientale.
Sviluppandosi molto in altezza, la pianta di bamboo necessita di meno terreno coltivabile rispetto al cotone, il quale occupa una quantità molto più ampia di terreno a parità di fibra tessile estratta.
Il bamboo cresce bene in posti caldi, principalmente in Sud America, Africa e Asia, ed è direttamente in questi luoghi che avviene la lavorazione e l’estrazione artificiale della fibra di bamboo. Successivamente viene importata Europa e lavorata dalle industrie locali, coprendo una moltitudine di settori industriali e commerciali.
Una delle caratteristiche principali del bamboo è senza dubbio la resistenza: pur essendo molto flessibile è quasi impossibile spezzarlo a mano e questo lo rende adatto a diversi impieghi: canne da pesca, telai di biciclette, vele di barche, viene utilizzato anche in ambito alimentare e farmaceutico.
Bamboo fibra tessile
La fibra di bamboo è una fibra artificiale e fa parte della famiglia delle viscose, le quali, in passato, erano chiamate seta artificiale, o anche seta vegetale, in virtù della consistenza serica e ariosa, motivo per cui la fibra di bamboo viene oggi definita viscosa di bamboo.
Molto utilizzata dai brand di moda, la fibra di bamboo dona all’abbigliamento un tocco brillante e soffice. Viene spesso miscelata con altri tessuti, e risulta un’ottima scelta in abbinamento con il cotone biologico.
Una caratteristica unica della fibra di bamboo è la sua naturale qualità anti-batterica, dovuta ad un bio agente anti-microbico chiamato “bamboo kun” presente nella fibra e che aiuta a ridurre i batteri che prosperano nei tessuti, e di conseguenza sulla nostra pelle.
Non sappiamo con certezza se questo agente anti-microbico persista anche dopo la lavorazione del tessuto, ma è risaputo che il bamboo sia particolarmente adatto per realizzare abbigliamento anti sudore.
La fibra di bamboo è solitamente molto elastica, tanto che indumenti realizzati in 100% tessuto di bamboo non necessitano di essere miscelati con fibre elastiche come l’elastan. Inoltre, il bamboo è un tessuto biodegradabile e la sua decomposizione non provoca inquinamento ambientale (sempre se è realizzato con tutti i crismi del caso).
Caratteristiche del Bamboo
Qualità del Tessuto: Le qualità del tessuto possono variare in base alla miscelazione con altre fibre. Esempio: con Elastan o Lycra si guadagna in elasticità. | |
Traspirante | |
Termoregolatore | |
Anti-microbico | |
Impermeabile | |
Igroscopico | |
Elastico | |
Luminoso | |
Morbido | |
Non restringe/scolora | |
Asciugatura rapida | |
Caratteristiche Ecologiche: Le caratteristiche ecologiche del tessuto possono variare in base alle certificazioni tessili o alla miscelazione con altri tessuti. | |
Naturale – Artificiale – Sintetico | A |
Biologico | |
No OGM | |
Biodegradabile | |
Materia prima naturale | |
Materia prima riciclata | |
Estrazione meccanica | |
Estrazione chimica | |
DeTox | |
Risparmio energetico | |
Classe di sostenibilità | C |
Certificazioni Tessili:: Le certificazioni che possono essere assegnate al tessuto, ma che variano in base a diversi fattori: azienda di produzione, brand di moda, miscelazione. | |
Global Organic Textile Standard | |
Organic Content Standard | |
Oeko-Tex | |
Bluesign | |
Global Recycle Standard | |
Plastica Seconda Vita | |
Reach | |
Animal Free | |
Peta | |
VeganOK | |
Fair Wear Foundation | |
FairTrade |
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Rendere la fibra di bamboo più longeva: la nuova ricerca 2022
I ricercatori dell’Università della Columbia Britannica Okanagan (UBCO) hanno sfruttato una tecnica di plastinazione per migliorare le proprietà dei biocompositi e renderli più forti, tra questi biocompositi c’è il bamboo.
La plastinazione è un procedimento che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone. Questa tecnica rende i reperti organici rigidi e inodori, mantenendo inalterati i colori. La plastinazione è stata inventata e brevettata dall'anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens. Leggi di più su Wikipedia
Il dottor Abbas Milani, professore di ingegneria meccanica UBCO, ha spiegato che “con l’innovazione di nuovi materiali e compositi green, è facile trascurare materiali come il bamboo e altre fibre naturali“, che oggi già vengono usati in diversi settori, come abbigliamento, automobili, imballaggi ed edilizia.
Il team del dottor Milani ha trovato un modo per rafforzare queste fibre rendendole ancora più rispettose dell’ambiente.
“Il bamboo ha quasi la stessa forza dell’acciaio dolce, ma mostra una maggiore flessibilità“, afferma Milani, il direttore fondatore del Materials and Manufacturing Research Institute. “Con il suo peso ridotto, il suo costo accessibile e l’abbondante disponibilità, il bamboo è un materiale che promette bene, ma fino ad ora presentava un grosso inconveniente”.
Con oltre 30 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, il bamboo è una delle fibre naturali più raccolte e utilizzate al mondo. Tuttavia, l’assorbimento di umidità e gli agenti atmosferici possono causare il deterioramento e l’indebolimento delle fibre nel tempo.
Il team di ricerca ha utilizzato la plastinazione per disidratare il bamboo e quindi utilizzarlo come rinforzo con altre fibre e materiali. In questo modo viene polimerizzato in un nuovo biocomposito ibrido ad alte prestazioni.
La plastinazione è stata sviluppata per la prima volta da Gunther von Hagens nel 1977 ed è stata utilizzata per la conservazione a lungo termine di resti animali, umani e fungini. La tecnica garantisce la durabilità del materiale composito sia per l’uso a breve che a lungo termine, afferma Daanvir Dhir, coautore del rapporto e neolaureato dell’UBC Okanagan.
“Il composito di bamboo plastinato è stato miscelato con fibre di vetro e polimeriche per creare un materiale più leggero e tuttavia più resistente rispetto ai compositi comparabili“, afferma Dhir. Ha aggiunto che questo nuovo composito ibrido durevole di bamboo/fibra di vetro/polipropilene, trattato con la tecnica della plastinazione, ha un futuro promettente.
La ricerca, supportata dal partner industriale NetZero Enterprises, ha dimostrato che l’aggiunta di una piccola quantità di materiali plastinati al bamboo può aumentare la capacità di assorbimento degli urti del composito, senza perdere le sue proprietà elastiche. Ciò riduce anche il tasso di degradazione del materiale.
Poiché la plastinazione richiede tempo, sarà necessario lavorare molto di più sull’ottimizzazione di questo processo e a quando pare si vuol studiare l’effetto della plastinazione di altre fibre naturali, come il lino e la canapa.
Abbigliamento in bamboo
L’abbigliamento in bamboo è altamente traspirante, tende a raccogliere l’umidità dalla pelle trasformandola in vapore e grazie a questa caratteristica può essere classificato come quattro stagioni: caldo l’inverno e fresco l’estate.
Molti marchi di moda sostenibile producono abbigliamento in bamboo per uomo e donna, e capita sempre più spesso di vedere questo tessuto ecologico anche nell’abbigliamento per bambini.
L’abbigliamento in bamboo crea un piccolo schermo contro i raggi UV e, se a diretto contatto con la pelle, nei caldi giorni d’estate aiuta a proteggersi dal sole.
Il bamboo una fibra morbida al tatto, e quando indossata dona una piacevole sensazione di freschezza anche dopo diverse ore di utilizzo. Spesso, data la naturale morbidezza, questa fibra viene paragonata al cashmere, o addirittura alla seta, ma avendolo provato lo riteniamo più simile a Lyocell e Modal.
Una vetrina dove puoi trovare Marchi di Moda sostenibile, etica e cruelty free garantiti dalla supervisione della nostra associazione:
Come si lava il bamboo?
L’impatto ambientale di detersivi per il bucato e detergenti per la casa è devastante per il nostro pianeta, quindi consigliamo vivamente l’utilizzo detersivi ecologici.
I tessuti in bamboo sono leggeri, altamente traspiranti, si asciugano in poco tempo e, soprattutto, difficilmente producono pieghe, prestandosi molto bene alla produzione di capi “no-stiro”, che fanno risparmiare tempo e fatica.
Per quanto riguarda i lavaggi, gli indumenti in bamboo possono essere lavati tranquillamente sia a mano che in lavatrice. La regola aurea di osservare l’etichetta vale anche per il bamboo, poiché si rivela il modo più efficace per controllare se i capi necessitano di lavaggi a parte o trattamenti particolari.
Lavaggio a mano
Nel caso in cui ci si appresti ad eseguire un lavaggio a mano, è necessario riempire una bacinella con acqua tiepida e poco detersivo liquido ecologico, meglio se per delicati. Dopo aver lasciato gli indumenti in ammollo per un quarto d’ora circa, procedere al risciacquo sotto acqua fredda corrente, strizzare leggermente e stendere all’aria aperta o sullo stendino, in base alle proprie necessità.
Lavaggio in lavatrice
Per il lavaggio in lavatrice è opportuno scegliere un programma per capi delicati, meglio se non superiore ai 30 gradi, aggiungere poco detersivo delicato in forma liquida, un cucchiaino di bicarbonato e avviare il ciclo, evitando di far centrifugare fino alla fine: l’ideale sarebbe far strizzare leggermente gli indumenti, per evitarne la deformazione durante l’asciugatura.
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Domande Frequenti-
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