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Lana biologica

Tutto quello che devi sapere

Come funziona questa guida?
L’associazione no-profit Vesti la natura mette a disposizione diverse guide gratuite appositamente create per promuovere, tra consumatori e imprenditori, l’uso di materiali a basso impatto ambientale

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Copertina fibre tessili ecologiche

Indice dei contenuti

Cos’è la Lana Biologica?

La lana biologica è una fibra tessile naturale di origine animale. La lana è certamente uno dei tessuti naturali più utilizzati al mondo, ma quello che non tutti sanno è che può essere prelevata da animali diversi dalle pecore, come cammelli, conigli, alpaca, etc.

Le pecore sono certamente gli animali da lana più utilizzati, o per meglio dire “sfruttati”. Noi siamo favorevoli allo sviluppo di una moda 100% cruelty free e spingiamo da sempre in questa direzione, ma siamo anche consapevoli che questo cambiamento sarà lento e “forse” mai attuabile al 100%.

Abbiamo scelto di parlare della lana biologica in quanto materiale sostenibile per l’ambiente ed etico nei confronti degli animali da lana, nella speranza che con il tempo possa sostituire del tutto la lana comune, che ricordiamo provenire maggiormente dai crudeli allevamenti intensivi.

Biologico è sinonimo di normale: animali che vivono in libertà nei pascoli, tosati nei giusti periodi dell’anno, e soprattutto senza violenza.

Allevamenti Biologici

Prima di tutto dobbiamo sapere qual’è la differenza tra un allevamento intensivo ed un allevamento biologico. Le differenze sono notevoli sotto l’aspetto ambientale, ma anche nel trattamento degli animali da lana e dei lavoratori che operano in questo settore:

Allevamenti Biologici

  • Gli animali da lana vivono in libertà
  • Si nutrono con cibo biologico
  • La tosatura non è violenta

Allevamenti Intensivi

  • Gli animali da lana vivono chiusi nelle stalle
  • Si nutrono con cibo di bassa qualità
  • La tosatura è una tortura

Negli allevamenti intensivi le condizioni degli animali sono pessime. Vivono in spazi strettissimi e molti di loro non vedranno mai la luce del sole durante l’arco della loro vita, se non quando dovranno percorrere la strada verso il macello. L’obiettivo è semplicemente quello di allevare il maggior numero di animali per aumentare i guadagni.

Primo piano di una pecora da Lana

Gli allevamenti biologici consentono invece una vita serena agli animali da lana, che possono vivere gran parte della loro vita liberi nei pascoli.

Ribadiamo di essere contrari agli allevamenti di animali da lana, poiché che siano biologici o intensivi la fine di queste creature sarà la medesima. Eppure dobbiamo essere realistici, gli allevamenti esistono e probabilmente esisteranno fino alla fine dei tempi, quindi cosa vorremmo se fossimo nei loro panni?

Certamente ci farebbe piacere vivere la nostra vita in libertà, mangiare cibo di qualità, restare vicino ai nostri cuccioli, il tutto senza patire l’inferno delle gabbie e degli allevamenti intensivi.

L’importanza della parola “biologico” è tremendamente sottovalutata dalla maggior parte delle persone.

La certificazione biologica per gli allevamenti include standard molto severi, soprattutto quando si parla di alimentazione e medicinali. Siamo (o dovremmo) essere tutti a conoscenza della carne piena di antibiotici presente negli scaffali dei supermercati.

Questo è quello che accade quando milioni di animali vengono allevati in modo intensivo. Imbottiti di medicinali in via preventiva, senza preoccuparsi di quello che potrebbe accadere all’umanità se tutti i batteri dovessero diventare immuni agli antibiotici. Sta già accadendo, è una catastrofe di cui tutti sono a conoscenza, ma per la quale pochi governi hanno preso provvedimenti.

Alimentare animali da lana con cibo biologico può sembrare una sciocchezza, evitare abusi di medicinali può sembrare superfluo, ma solo a chi non ha una visione globale delle cose.

Vogliamo quantomeno in parte considerare la lana biologica come una fibra cruelty free, poiché sicuramente è meno crudele della lana comune.

Quando la moda è sostenibile?

Come riconoscerla?

Dove acquistarla?

Inizia il tuo percorso!

di

Logo Vesti la natura verde

Animali da Lana

I vari tipi di lana in commercio vanno da quelle morbide e setose, utilizzate soprattutto per l’abbigliamento, a quelle ruvide e resistenti, utilizzate per creare tappeti o isolanti termici. La fibra di lana è misurata in micron: più piccolo è il micron, più fine e morbida è la lana.

Anche se la maggior parte della lana in commercio deriva da pecore e conigli, in altri paesi del mondo spopolano altri tipi di lana. Tra gli animali da lana più conosciuti possiamo elencare:

  • Pecora
  • Capra
  • Alpaca
  • Lama
  • Cammello
  • Coniglio
  • Dromedario
  • Bue / Yak

Da questi animali derivano diverse forme di lana, ad esempio il cashmere da una particolare razza di capre (hircus), il quivut prelevata dai buoi muschiati, TirolWool dalle pecore tirolesi, e così via.

Lana Biologica Fibra Tessile

Le qualità della fibra di lana biologica sono entusiasmanti, ed è una delle poche fibre tessili per la quale l’uomo non riesce a riprodurre le sue caratteristiche in laboratorio.

Viene infatti considerata coma la fibra traspirante e termoregolatrice per eccellenza: la sua capacità di espellere l’umidità all’esterno è senza eguali (igroscopia).

Logo GOTS

La lana biologica è rara da trovare in commercio, e per essere definita biologica deve disporre della certificazione chiamata GOTS Global Organic Textile Standard.

GOTS è una etichetta che impone alti standard di qualità per il prodotto, di sostenibilità ambientale, e di etica sociale, la quale include un trattamento “umano” degli animali.

Abbiamo elencato qualche vantaggio della certificazione biologica, ma chiaramente non possiamo limitarci alla vita serena degli animali e alla loro alimentazione: la filiera tessile è molto lunga e gli allevamenti sono solo la punta di una piramide.

Dopo aver tosato gli animali da lana ci sono una serie di passaggi fondamentali e molto dannosi per l’intero ecosistema. A cominciare dal lavaggio, effettuato con zolfo e additivi chimici poi scaricati nei fiumi o nei mari. Operazioni come la filatura e la tessitura, che possono causare seri danni all’ambiente. Senza dimenticare la tintura, uno dei processi più inquinanti in assoluto.

La lana biologica resta tale fino agli scaffali del negozio: tutta la filiera deve rispettare determinati standard, sia ambientali che sociali.

Ci sono e ci saranno sempre eccezioni e raggiramenti delle regole, ma questo non vuol dire che dobbiamo ignorare le certificazioni biologiche. Un prodotto biologico sarà sempre un prodotto più ecologico, in qualsiasi settore commerciale.

Caratteristiche Lana Biologica

Qualità del Tessuto: Le qualità del tessuto possono variare in base alla miscelazione con altre fibre. Esempio: con Elastan o Lycra si guadagna in elasticità.
  Traspirante
  Termoregolatore
  Anti-microbico
  Impermeabile
  Igroscopico
  Elastico
  Luminoso
  Morbido
  Non restringe/scolora
  Asciugatura rapida
Caratteristiche Ecologiche: Le caratteristiche ecologiche del tessuto possono variare in base alle certificazioni tessili o alla miscelazione con altri tessuti.
  Naturale – Artificiale – Sintetico   N
  Biologico
  No OGM
  Biodegradabile
  Materia prima naturale
  Materia prima riciclata
  Estrazione meccanica
  Estrazione chimica
  DeTox
  Risparmio energetico
  Classe di sostenibilità   B
Certificazioni Tessili:: Le certificazioni che possono essere assegnate al tessuto, ma che variano in base a diversi fattori: azienda di produzione, brand di moda, miscelazione.
Global Organic Textile Standard
Organic Content Standard
Oeko-Tex
Bluesign
Global Recycle Standard
Plastica Seconda Vita
Reach
Animal Free
Peta
VeganOK
Fair Wear Foundation
FairTrade

Questa scheda la trovi solo su www.vestilanatura.it

La versatilità della Lana Biologica

Pur sponsorizzando la moda cruelty free, abbiamo sempre fatto un’eccezione sulla lana biologica.

Vi invitiamo a riflettere su una delle fibre più versatili che la natura ci ha messo a disposizione: la lana, ovviamente proveniente da allevamenti biologici.

I manufatti di lana sono presenti in ogni angolo del pianeta: dai maglioni invernali, fino agli indumenti dei Tuareg del deserto del Sahara (anche la NASA utilizza la lana per gli indumenti degli astronauti).

Quale altra fibra è in grado di soddisfare le esigenze fisiologiche, estetiche ed ecologiche quanto la lana?

Fin dai tempi più antichi, gli esseri umani hanno utilizzato tessuti realizzati con la lana per difendersi dal clima. Sembra che si usasse già nel 3.000 a.C.

Se osserviamo questa fibra al microscopio ci potrebbe sembrare di vedere un serpente: una serie di squame sovrapposte (parte proteica) ricopre infatti la parte esterna. Al di sotto di questo primo strato superficiale, si trova invece una struttura che rende la fibra forte e resistente.

La lana è in grado di assorbire liquidi fino ad un terzo del suo peso senza dare la fastidiosa sensazione di bagnato. Questo consente di possedere un forte potere di termoregolazione: in un clima caldo-umido, la fibra assorbe il sudore e lo restituisce all’ambiente esterno mentre, in un clima freddo, la fibra assorbe l’umidità corporea facendo aumentare di qualche grado la sua temperatura.

La lana è anche idrorepellente: infatti assorbe il vapore acqueo ma non l’acqua (a causa della differenza di grandezza delle due molecole).

Più la fibra è fine, più è pregiata. Il “top”, da questo punto di vista, in maniera sorprendente, è la fibra che si ottiene dal bue tibetano, lo yak. Le lane merino, che, come abbiamo detto sono le più diffuse hanno fibre di micronaggi diversi ma, la migliore in assoluto è quella da 19,5 micron.

Un limite dei manufatti realizzati in lana risiede nella loro manutenzione: se non vogliamo trasformare un maglione in una magliettina per bambole, non dimentichiamoci di stare bassi con la temperatura di lavaggio e con il movimento del maglione stesso.

Infatti, le squame che ricoprono la parte esterna della fibra, con la temperatura ed il movimento si aprono e si incastrano con le fibre vicine (più o meno è il procedimento che si esegue per ottenere la lana cotta, di cui vanno matti gli amici tirolesi e bavaresi).

Purtroppo, essendo una fibra animale, l’argomento “cruelty free” coinvolge direttamente la produzione di questa fibra. Il certificato “Mulesing Free” aiuta molto in tal senso: certifica infatti che l’animale non subisca il raccapricciante trattamento di scuoiamento della zona anale e perianale.

Lo stesso vale per la certificazione GOTS, che attesta l’origine biologica degli allevamenti e la conseguente applicazione degli standard biologici, i quali non permettono pratiche crudeli nei confronti degli animali.

La lana riciclata è sicuramente da incoraggiare: principalmente per quanto riguarda il cachemire. Quest’ultima fibra, tanto nobile e luxury, si sta rivelando non proprio il meglio in termini di sostenibilità, a causa della desertificazione causata dagli animali stessi. Il riciclo è invece da considerare.

Dobbiamo registrare il fatto che molta lana, purtroppo, non viene utilizzata (lo scarto di produzione durante la produzione del filato è elevato).

Esistono diversi progetti in tal senso (uno dei quali ha portato un gruppo di studenti a riutilizzare questi scarti come isolante per i terreni agricoli) che andrebbero incoraggiati come del resto andrebbe incoraggiata la produzione di lana biologica

Come si dovrebbe incoraggiare maggiormente la possibilità di riciclare al meglio anche i tessuti con composizioni diverse: il problema grosso è infatti riuscire a separare la lana dalle altre fibre che spesso si utilizzano per abbattere il costo del tessuto stesso.

Quello del riciclo è un problema di tutti i tessuti miscelati, che abbiamo già affrontato in questo articolo.

Su questo problema, i centri di ricerca, le scuole e i laboratori universitari dovrebbero investire tempo e risorse perché eventuali soluzioni ci permetterebbero di riottenere una fibra che si sta rivalutando e che ha una storia estremamente nobile ma anche plebea.

Lana Gentile di Puglia (non biologica, ma ugualmente sostenibile)

Si scopre oggi che la lana Gentile di Puglia rientra nella categoria delle lane fini, con una lunghezza adeguata per poter essere filata da sola o in mischia con altre fibre naturali per arricchirne le qualità fisiche e le proprietà tecniche.

Perfettamente tingibile, la lana “Gentile di Puglia” ha tutte le carte in regola per vivere una nuova giovinezza: il progetto del suo rilancio è in una fase iniziale ma le potenzialità sono molto alte. Il suo recupero e la sua rivalutazione rappresenta un’importante possibilità di rilancio di intere comunità locali.

E’ bene che si sappia che in Italia, oggi, molti ovini vengono tosati da “tosatori” chiamati dall’Australia (già vedo le vostre facce sconvolte da questa notizia, ma vi posso assicurare che è vera); è anche importante sapere che, è difficilissimo trovare strutture in grado di lavare la lana dopo la tosatura, è quindi doveroso chiedersi: ”ma allora, da dove arriva la lana che indossiamo, se in Italia non c’è più chi la lava?

Il percorso che si sta intraprendendo ha un fascino antico, ha il profumo della storia, l’odore acre ma “soffice” degli ovini di Puglia.

Il percorso che sta nascendo è tortuoso ma non utopico e, soprattutto, apre scenari importanti anche per le generazioni future, in una visione sostenibile del fashion di domani.

Abbigliamento in lana biologica

Ci vengono in mente i classici maglioni in lana biologica, ma anche calze, guanti, giacche (soprattutto imbottiture). Qualcuno produce anche intimo in lana biologica.

L’abbigliamento biologico è una realtà, perché sempre più marchi di moda puntano ad una produzione ecosostenibile utilizzando tessuti biologici.

Resta difficile trovare abbigliamento in lana biologica nei negozi delle nostre città, mentre è sicuramente più semplice trovarlo online. I nosti sforzi per divulgare il concetto di moda sostenibile servono anche per spingere sempre più commercianti, in ogni città italiana, ad integrare prodotti ecologici nelle loro vetrine.

La manodopera a basso costo è un altro aspetto da valutare con attenzione, ed è bene sapere che il biologico può attenuarla. Questa contribuisce allo sfruttamento sociale e possiamo considerarla come un’altra forma di “inquinamento” causato dall’uomo.

La lana biologica è una garanzia di produzione etica, ciò vuol dire che i diritti dei lavoratori dell’intera filiera tessile (fornitori esterni inclusi) vengono rispettati seguendo le linee guida dettate dall’ONU.

Acquistare prodotti biologici equivale a dire ai brand di moda che siamo consapevoli dell’inquinamento ambientale causato dall’industria tessile, che siamo stanchi di acquistare prodotti realizzati sfruttando altri esseri umani, e che vogliamo un cambiamento immediato.

Acquista prodotti in Lana biologica

Una vetrina dove puoi trovare Marchi di Moda sostenibile, etica e cruelty free garantiti dalla supervisione della nostra associazione:

Illustrazione di un vestito verde

Lana Biologica o Comune?

Votiamo chiaramente per l’utilizzo della lana biologica. Lo facciamo per limitare la sofferenza di milioni di animali da lana, per aiutare i lavoratori di questo settore, per salvaguardare l’ambiente, ma anche per la nostra salute personale: le sostanze chimiche presenti negli indumenti vengono assorbite dal nostro corpo da decenni.

Guardando le etichette dei nostri capi di abbigliamento possiamo facilmente distinguere la lana biologica da quella comune, entrambi sono tessuti naturali di origine animale, ma la differenza è nel modello di produzione: una produzione a basso impatto ambientale esclude la presenza di sostanze tossiche nei nostri indumenti, ne consegue che questi possano essere più adatti al nostro corpo.

Vantaggi di indossare abbigliamento biologico

Perché Vestire in Lana Biologica?

Acquistare abbigliamento in lana biologica equivale a vestire bio. E’ vero che questi prodotti costano di più, ed è inutile girarci intorno.

Le certificazioni tessili hanno un costo, come d’altronde ha un costo l’innovazione tessile attuata per rendere la produzione più sostenibile. Ma limitarci a valutare il solo costo di un prodotto è certamente riduttivo, ci sono moltissimi altri fattori da tenere in considerazione prima di effettuare i nostri acquisti:

  • Una scelta Etica: aiutiamo le piccole economie locali, sia economicamente che socialmente;
  • Una scelta Cruelty Free: pensiamo alla salute degli animali da lana per quanto essi siano lontani dalla nostra città;
  • Una scelta Sostenibile: amiamo la nostra terra e ogni giorno che passa non facciamo altro che renderla meno vivibile.

La moda sostenibile non è la moda del momento, ma il futuro della moda: etica, rispetto per gli animali, sostenibilità ambientale, tutti questi elementi in un solo prodotto.

Cos’altro possiamo fare se non sforzarci per cambiare le nostre abitudini nello shopping? L’alternativa è ignorare le conseguenze delle nostre azioni.

Manutenzione dei tessuti ecologici

Come si lava la Lana biologica?

L’impatto ambientale di detersivi per il bucato e detergenti per la casa è devastante per il nostro pianeta, quindi consigliamo vivamente l’utilizzo detersivi ecologici.

La lana è una fibra naturale che proviene dal mondo animale; quella considerata più pregiata è il cachemere, originario delle capre tibetane, morbidissima e calda. Per lavare la lana biologica in modo efficace senza rovinarla è opportuno seguire una serie di consigli, specifici per tale tipologia di filato, delicatissimo e con la tendenza a infeltrirsi facilmente, se trattato con alte temperature e con i prodotti errati.

Lavare la lana biologica a mano è l’operazione più adeguata a questa fibra; infatti, benché le lavatrici moderne dispongano di programmi appositi per lana e delicati, nella pratica è quasi impossibile mantenerle le fibre intatte con i movimenti tipici del cestello della lavabiancheria. Per questo motivo, il lavaggio a mano è la procedura consigliata, se le dimensioni dei manufatti in lana lo consentono.

Lavaggio a mano

Per prima cosa, bisogna riempire una bacinella di acqua leggermente tiepida e aggiungervi, a scelta, una miscela di bicarbonato di sodio e aceto, oppure un detersivo ecologico contenente lanolina, componente naturale della lana.

A questo punto, immergere l’indumento nella bacinella e, se necessario, aggiungere un po’ d’acqua fredda. Dopo aver lasciato il capo in ammollo per un quarto d’ora circa, massaggiarlo delicatamente con le mani; successivamente, risciacquare con acqua fredda corrente, fino a quando non emerge più la schiuma del detersivo, che dovrà essere in ogni caso versato con molta parsimonia.

Un accorgimento importantissimo è quello di non strizzare mai i capi in lana biologica e farli asciugare su una superficie piana ponendoli sopra uno o più asciugamani, che serviranno ad assorbire l’acqua in eccesso.

Lavaggio in lavatrice

Nel caso in cui si rivelasse necessario eseguire un lavaggio in lavatrice, anche se il programma indica una centrifuga breve e a giri limitati, è consigliabile far terminare il ciclo prima del suo inizio oppure, se si tratta di una coperta in lana biologica, procedere a una centrifuga breve e controllata.

Anche in tale ipotesi, è fondamentale stendere i capi in piano, ponendoli in orizzontale su un asciugamano, sullo stendino e in un locale aerato. In occasione della bella stagione, qualora si volessero stendere i capi in lana biologica all’esterno, evitare assolutamente l’esposizione alla luce diretta del sole.

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Domande frequenti

Vuoi ulteriori informazioni sulla Lana Biologica? Poni le tue domande usando il form sottostante.

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Le nostre risposte:

Dove posso acquistare la lana biologica?

Vesti la natura ha creato una tabella con più di 40 materiali sostenibili, le loro rispettive applicazioni in ambito tessile, ed i loro di fornitori (anche per piccole quantità). Per accedere alla tabella ti chiediamo di donare un piccolo contributo economico alla nostra associazione. Clicca qui per ulteriori informazioni.

La lana biologica è cruelty free?

La lana biologica non può essere definita cruelty free (vegan) in quanto resta una fibra di origine animale, ma quantomeno non è causa di violenze su animali. La tosatura è un’operazione fondamentale per la salute degli animali da lana, ma dipende da come viene effettuata: solitamente con violenza ed in modo intensivo su animali da lana che vivono la loro vita chiusi in spazi strettissimi. Questo è quello che accade negli allevamenti intensivi. Oppure, grazie alla diffusione degli allevamenti biologici, la tosatura può essere fatta in modo non violento su animali da lana che vivono la loro vita in libertà nei pascoli. C’è grande differenza tra questi due metodi di allevamento, quindi anche se non potremmo mai definire la lana cruelty free, possiamo comunque definire la lana biologica meno violenta rispetto a quella comune.

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