Qual’è l’impatto sociale della moda?
Misurare l’impatto sociale della moda con i numeri è un’ardua impresa. Sappiamo per certo che questo “impatto” influisce negativamente su milioni di lavoratori del tessile, lo confermiamo noi come altre associazioni che si occupano del tessile, come del resto lo confermano le interviste ai diretti interessati (gli operai del tessile).
L’impatto sociale della moda colpisce duramente le categorie meno protette come donne e bambini, e l’infografica che segue mostra l’impatto sociale della moda rivolto a queste categorie:
I numeri di questa infografica sono chiari e decisamente allarmanti:
- L’ 85% dei lavoratori nel tessile sono donne
- Oltre 100 milioni di bambini sono coinvolti nella produzione tessile
Le donne sono parte del tessile da centinaia di anni, ma oggi più che mai hanno bisogno del nostro aiuto. Come afferma un’operaia di un’industria tessile con sede in Bangladesh, “gli uomini non possono essere maltrattati allo stesso modo …. quindi (i dirigenti delle fabbriche) non impiegano lavoratori maschi”
La discriminazione di genere è riconosciuta a livello internazionale, è una realtà in cui prima o poi tutti ci imbattiamo, ma forse in occidente è meno evidente e sicuramente meno violenta.
Laddove invece, avviene la maggior parte della produzione tessile, cioè nei paesi meno sviluppati (dove la manodopera a basso costo non può far altro che attirare i grandi marchi di moda) è normale per “i capi” applicare qualsivoglia forma di:
- discriminazione di genere
- di etnia
- di età
- di orientamento sessuale
- di religione
Del resto, chi oserebbe contrastarli? il rischio di denuncia è basso, semplicemente perché si preferisce chiudere gli occhi piuttosto che perdere il lavoro, per quanto questo possa essere schifoso o mal pagato.
Laddove non c’è sindacalismo o tutela governativa (reddito minimo, disoccupazione, etc) è “il capo” a fare le leggi, e l’impatto sociale della moda si diffonde senza alcun controllo.
A rimetterci per prime sono le categorie sociali “più deboli”: donne e bambini.
Come ridurre l’impatto sociale della moda?
I marchi sono gli unici che possono ridurre l’impatto sociale della moda, certo, i consumatori possono fare scelte più responsabili, ma ci rendiamo conto che anche informando milioni di persone, come facciamo noi da diversi anni, è praticamente impossibile convincere anche solo il 10% a cambiare le loro abitudini di acquisto, soprattutto quando di mezzo c’è il fattore economico.
I marchi di moda, per ridurre il loro impatto sociale, dovrebbero quindi:
- Rendere trasparenti le loro catene di approvvigionamento
- Monitorarle attentamente
- Cambiare fornitori nel momento in cui si rendono conto che ci sono degli abusi
- Denunciare apertamente i fornitori che compiono abusi
- Cambiare le gare di appalto: non valutando come unico elemento “il costo più basso”
- Smetterla di sfidarsi tra loro con il “prezzo più basso”
- Ridurre la velocità e i quantitativi di pezzi prodotti
Anche il consumatore può e deve fare la differenza:
- Informarsi sui marchi da cui acquistare indumenti e moda in generale
- Evitare di acquistare dalle grandi catene di distribuzione
- Ridurre il numero di capi acquistati, prediligendo la qualità alla quantità
- Acquistare prodotti made in Europa
- Acquistare prodotti di seconda mano
- Utilizzare app come ecoFashion per scegliere i propri marchi di fiducia
Anche tu puoi fare la differenza e se vuoi farla, ma non sai bene come, scarica la guida alla moda sostenibile:
